Stante il valore innegabile del format della lezione tradizionale, quale valore aggiunto si può ottenere da ambienti d’apprendimento di grandi dimensioni dove l’interazione significativa è gravemente carente e solo una manciata di studenti tenta un’interazione spontanea? [i]
Che cos’è l’apprendimento attivo?
L’apprendimento attivo è stato descritto come un processo in cui gli studenti si impegnano in attività cognitive di ordine elevato quali analisi, sintesi e valutazione. [ii]
Allora perché rendere l’apprendimento attivo e interattivo?
La risposta è semplice: lo scopo è quello di migliorare i risultati dell’apprendimento. Impegno attivo e l’interazione sono due aspetti importanti nel promuovere approcci approfonditi all’apprendimento e sono essenziali per raggiungere risultati di apprendimento di qualità [iii, iv]. Se si considera la lezione tradizionale, uno degli svantaggi è la mancanza di partecipazione attiva da parte degli studenti. I tradizionali metodi di apprendimento attivo e interattivo come la rilettura fino a quando un concetto viene capito o chiedere cosa significa qualcosa, sono inavvertitamente scoraggiati dalla lezione tradizionale. La passività risultante non è solo un ostacolo per l’apprendimento approfondito, ma rende anche difficile per i docenti a misurare il livello di comprensione che si sta attuando. Pertanto, si sostiene che per massimizzare l’esperienza di apprendimento degli studenti e migliorare i risultati di apprendimento, un certo grado di attività o interattività dovrebbe essere incorporato nella didattica, ove possibile.
Le teorie pedagogiche che sottendono all’apprendimento attivo ed i suoi benefici sono stati ben documentati. Come accennato, gli studenti devono fare di più che ascoltare. La ricerca ha dimostrato che un miglior apprendimento viene raggiunto;
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quando gli studenti sono esposti a metodi attivi di apprendimento
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dove la conoscenza si ottiene attraverso condivisione, problem solving e creatività grazie a livelli elevati di coinvolgimento attivo degli studenti [v]
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quando gli studenti devono utilizzare attività cognitive di alto livello quali le analisi, sintesi e valutazione [vi].
Vari metodi attivi di apprendimento permettono agli studenti di apprendere per scoperta, elaborazione e applicazione di informazioni piuttosto che ascoltare passivamente [vii].
L’apprendimento attivo è stato definito come: la quantità di tempo che gli studenti trascorrono a pensare, controllando la loro comprensione ripetutamente, migliorandola poi alla luce del feedback dato dal loro precedente check (iterazione), e la genuina interazione insegnante-studente poiché le azioni di entrambe parti dipendono da ciò che l’altro ha fatto precedentemente (insegnamento contingente) [viii].
Draper (2005) [ix] elenca inoltre tre classi distinte di beneficio pedagogico che possono essere ottenute con tecniche interattive:
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Le tecniche interattive favoriscono il discente direttamente creando e/o (ri)elaborando del contenuto, che favorisce la comprensione e allunga la ritenzione in memoria; inoltre lo aiutano dando un feedback che gli mostra quello che ha capito e che non ha capito, per guidarlo nello studio successivamente.
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Le tecniche interattive beneficiano l’insegnante perché gli consentono di ottenere dei feedback che possono migliorare l’apprendimento.
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La differenza determinante è che l’insegnante non solo ottiene informazioni dalle azioni dei discenti, ma cambia le proprie azioni in base ad esse, e poi gli studenti cambiano le loro e così via.
Attività e interattività possono essere assistite dalla tecnologia o tecnology free e possono essere introdotte nella maggior parte degli scenari di insegnamento e apprendimento.
Se opportunamente progettato per soddisfare l’apprendimento necessario conseguire i risultati di apprendimento richiesti, può migliorare le esperienze di apprendimento sia per lo studente che per il tutor.
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i Jackson, R. (2007). The Promises and Challenges of Integrating Interactive Technologies into University Pedagogy, Campus Technology. Available from http://download.101com.com/CAM/conf/2007/T07.pdf
ii Centre for Research on Learning and Teaching, University of Michigan; Available from http://www.crlt.umich.edu/tstrategies/tsal.html
iii Freeman, M. and Blayney, M. (2005). Promoting interactive in-class learning environments: A comparison of an electronic response system with a traditional alternative. Proceedings Of The 11th Australasian Teaching Economics Conference; pp 23-33.
iv Ramsden, P. (2003). Learning to teach in higher education. 2nd ed. London:Routledge
v McKinney, K. Active Learning. Available from Illinois State University; Available from http://www.cat.ilstu.edu/additional/tips/newActive.php
vi Durham University; Available from http://www.dur.ac.uk/alic/
vii Chickering, A.W. and Gamson, Z.F. 1987. Seven Principles for Good Practice. AAHE Bulletin,39; 3-7
viii Illinois State University; Available from http://www.cat.ilstu.edu
ix Draper, S. (2005). Interactive Lectures. Available from University of Glasgow; Available from http://www.psy.gla.ac.uk/~steve/ilig/il.html
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