Che cos’è il Fondo Sociale Europeo
Oggi il FSE consente agli Stati membri di attuare politiche attive del mercato del lavoro a vantaggio di ogni ceto sociale. Il Fondo sostiene i lavoratori attraverso i finanziamenti di azioni volte a rispondere alle esigenze di flessibilità che garantiscano, attraverso le strategie applicate alla formazione continua, alla mobilità e all’adattamento delle trasformazioni del mercato del lavoro, anche la sicurezza dell’occupazione e del reddito. Sostiene, inoltre, le fasce più deboli della società, effettivamente o potenzialmente escluse socialmente come le donne, i giovani, gli over 50, gli immigrati ed i disabili.
Per la Programmazione 2007-2013, Regioni e Stati membri dell’UE hanno a disposizione un budget complessivo di 75 miliardi di euro per raggiungere gli obiettivi prefissati. L’Italia ha a disposizione quasi 7 miliardi di euro. Il FSE è uno dei due fondi strutturali per il periodo 2007-2013, l’altro è il FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo regionale) con cui coopera al fine di ridurre gli squilibri economici e sociali tra i paesi e le regioni dell’Unione Europea. Per saperne di più, visita il sito del FSE della Commissione europea.
Il FSE in Italia
- Convergenza, per la promozione dell’occupazione e la creazione di nuovi posti di lavoro nelle regioni in ritardo di sviluppo.
Riguarda tutte le regioni dell’Unione Europea con un prodotto interno lordo (PIL) pro capite inferiore al 75% della media comunitaria. In Italia rientrano in questo obiettivo le Regioni Basilicata (a titolo transitorio), Calabria, Campania, Puglia e Sicilia
- Competitività regionale e occupazione, per favorire la dinamicità del tessuto economico.
Riguarda tutte le regioni dell’Unione Europea che non rientrano nell’obiettivo di convergenza. In Italia rientrano in questo obiettivo le Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto e Sardegna e le Province autonome di Bolzano e Trento
In Italia il FSE finanzia 16 Programmi Operativi delle Regioni e Province autonome dell’obiettivo 2 – Competitività Regionale e Occupazione e 5 Programmi operativi delle Regioni dell’obiettivo 1 – Convergenza.
Tali Programmi Operativi Regionali (POR) offrono un ampio ventaglio di opportunità, attraverso interventi per la qualificazione del capitale umano e per un più facile inserimento nel mercato del lavoro (es: corsi di formazione, orientamento al lavoro, interventi per il rafforzamento dei servizi al lavoro, interventi per favorire l’occupazione femminile, interventi per i soggetti svantaggiati, interventi per l’invecchiamento attivo).
Accanto ai Programmi Operativi Regionali (POR), ci sono anche 3 Programmi Operativi Nazionali (PON).
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Autorità capofila del FSE in Italia, è titolare del:
- PON Azioni di Sistema, obiettivo – Convergenza
- PON Governance e Azioni di Sistema, obiettivo – Competitività regionale e occupazione
Entrambi i PON rispondono alla necessità di creare un intervento unitario nelle politiche della formazione, del lavoro e dell’inclusione, in sinergia con le attività dei POR.
Il Ministero dell’istruzione, università e ricerca è titolare del PON “Competenze per lo sviluppo” che sostiene l’innovazione del sistema di istruzione e formazione, per ottenere una maggiore partecipazione all’istruzione e alla formazione e migliorarne la qualità, e promuove l’efficienza amministrativa del sistema dell’istruzione.
Priorità 2007-2013
- adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori
- miglioramento dell’accesso all’occupazione e l’inserimento sostenibile nel mercato del lavoro
- inclusione sociale delle persone svantaggiate e lotta alla discriminazione nel mondo del lavoro
- potenziare il capitale umano
- partenariati e patti per la promozione delle riforme dell’occupazione e dell’inclusione nel mondo del lavoro
- espandere e migliorare gli investimenti nel capitale umano
- rafforzamento della capacità istituzionale e l’efficienza delle PA e dei servizi pubblici a livello nazionale, regionale e locale e, ove opportuno, delle Parti sociali e delle Organizzazione non governative
Programmazione 2000-2006
Questi strumenti finanziari, in accordo con i processi di organizzazione e decisione stabiliti (regolamenti CE), hanno reso possibile nell’arco di sei anni l’azione congiunta di Unione Europea e Stati membri per il conseguimento di 3 obiettivi comunitari:
- Obiettivo 1: sviluppo e adeguamento strutturale delle Regioni in ritardo di sviluppo (in Italia il Mezzogiorno) Obiettivo prioritario della politica regionale Europea, questo obiettivo è stato finanziato da FSE, FESR, FEAOG, SFOP. Italia ha interessato le regioni del sud: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e il Molise in regime di sostegno transitorio (phasing out).
- Obiettivo 2: riconversione economica e sociale delle zone con problemi strutturali . Finanziato principalmente dal FESR e dal FSE, in Italia questo obiettivo ha interessato zone specifiche del Centro-Nord.
- Obiettivo 3: adattamento e ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione Finanziato con risorse FSE, in Italia ha coinvolto le Regioni del Centro-Nord: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Umbria, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto.
Gli interventi realizzati sono stati caratterizzati, rispetto la precedente programmazione, da maggiore concentrazione geografica e finanziaria, da una gestione più decentrata, da controlli rafforzati e dall’incremento dell’efficacia.
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